La fotografia è una delle passioni che accomuna un gran numero di amatori e professionisti. Indipendentemente dal mezzo adoperato (una macchina fotografica professionale o una amatoriale) esistono delle regole base per scattare delle foto che possano ritenersi perlomeno corrette. Potranno non essere belle, perfette, coinvolgenti, ma saranno ben fatte.
Le regole base
Le regole base per ottenere una fotografia tecnicamente corretta sono molto semplici, e trattano principalmente di equilibrio.
Mettiamo per un attimo da parte tutti gli aspetti artistico-emotivi di uno scatto, prendiamo dunque in considerazione solo degli aspetti puramente “matematici“: ISO, Tempi di scatto e Apertura del diaframma.
ISO: la sensibilità alla luce
Quando si parla di ISO, si parla di sensibilità alla luce.
Un sensore fotografico, come abbiamo già detto in un articolo dedicato, consente la cattura di un’immagine grazie alla sua sensibilità alla luce.
Dalla sensibilità alla luce di un sensore dipende la realizzazione di un buon scatto: troppa luce brucia l’immagine (bianchi eccessivi, sovraesposizioni varie), poca luce fa aumentare il rumore fotografico (particelle digitali che creano la grana sullo scatto, poca definizione dell’immagine). Ed ecco che un risultato ottimale si ottiene con l’equilibrio!
Tempi di scatto: il click!
La gestione dei tempi di scatto è uno degli elementi che il fotografo utilizza per personalizzare, e per dare un tocco creativo, lo scatto.
Il tempo di scatto, in sostanza, è il tempo che impiega la macchina fotografica a catturare l’immagine, il cosiddetto banalmente click!
Nel momento in cui scattiamo la foto, anche se sovrappensiero, sentiremo un rumore che ci dice che l’otturatore si è aperto, ha fatto entrare la luce, e si è richiuso. Click! In una macchina fotografica questo aspetto si può gestire e consente di realizzare scatti con effetti particolari: lo sfuocato creativo, ad esempio, o il panning (le foto che spesso vengono realizzate nella gare di rally).
Apertura del diaframma: quanta luce c’è
La quantità di luce che viene utilizzata per catturare l’immagine che desideriamo fotografare viene gestita attraverso l’apertura del diaframma.
Aperture ampie consentono di far entrare, e quindi colpire il sensore, tanta luce. Viceversa aperture piccole riducono la quantità di luce che può giungere sullo stesso.
Gestire la luce è uno degli aspetti che, insieme a tempi e sensibilità, consente di creare equilibrio e realizzare, dunque, una foto correttamente realizzata dal punto di vista tecnico.
Il gioco degli equilibri
Una foto corretta è quella fotografia che tiene in giusta considerazione la sensibilità, l’apertura del diaframma ed il tempo di scatto.
Proviamo a fare, fin da subito, un paio di esempi pratici.
Scattare una foto in pieno giorno richiede che la macchina fotografica sia impostata in modo assai diverso dal dedicarsi ad uno scatto notturno. La differente intensità della luce, la necessità di evitare il micro-mosso (per un breve approfondimento su come è fatta una macchina fotografica), la profondità di campo da gestire…
Uno scatto di notte
Scattare di notte, generalmente, comporta il dover affrontare qualche problema: la poca luce obbliga un aumento della sensibilità ISO, tempi lunghi di scatto, rumore digitale.
Con accorgimenti ed accessori, volendo, si può tentare di arginare le varie problematiche che nascono di notte…
Uno scatto di giorno
Uno scatto alla luce del sole, di giorno, presenta problematiche molto diverse da quelli che sono scatti di notte. La tanta luce comporta l’uso di sensibilità ISO basse, ma allo stesso tempo di bruciare le luci negli scatti, difficoltà nella gestione delle ombre e dell’esposizione…
Il triangolo: diaframma, ISO, tempi
Ed eccoci alle regole base. Tutto, o quasi tutto, nella fotografia ruota intorno ad un triangolo.
Ai vertici del triangolo troviamo tre elementi:
- Diaframma
- ISO
- Tempi
I tre elementi hanno un ruolo fondamentale nella riuscita di una foto ben fatta (tecnicamente, ma parleremo poi di composizione).
Il rubinetto
Quando si affronta il tema del triangolo: apertura del diaframma, ISO, tempi, nei testi e nei corsi di fotografia, si fa riferimento in modo quasi assoluto alla teoria del rubinetto.
E’ un esempio facile da comprendere, e soprattutto da ricordare, ed aiuta a capire bene, e rapidamente, cosa vuol dire cercare di equilibrare le tre variabili fotografiche.
Immaginiamo di avere un bicchiere da riempiere d’acqua.
Scegliamo di aprire il rubinetto (il diaframma) facendo si che goccioli poco alla volta. Per riempire il bicchiere ci vorranno ore (il tempo). Ovviamente influenzerà il tutto anche la dimensione del bicchiere (gli ISO).
Se decidiamo di aprire il rubinetto (il diaframma) al massimo, per riempire il bicchiere ci vorrà un batter d’occhio (il tempo). Ancora una volta sarà la dimensione del bicchiere a giocare un ruolo importante di influenza sugli altri due elementi (gli ISO).
Sintesi
Per darci una regola facile da ricordare, dunque, utilizziamo il triangolo (vedi immagine sopra).
A ISO dato e fisso, all’aumentare dell’apertura del diaframma corrisponderà una riduzione del tempo.
A ISO dato e fisso, al ridursi dell’apertura del diaframma corrisponderà un aumento del tempo.
Esisteranno sempre condizioni particolari dove, per vena creativa o per esigenza fisiologica di scatto, la regola potrà o dovrà esser trasgredita. Non ne ve ne crucciate, anzi, godetevi questi momenti senza schemi (dopo aver imparato a ragionare utilizzando proprio questi stessi schemi!).