Dublino, con il suo cielo sempre un po’ velato ed il vento che di quando in quando ti ricorda che l’inverno è vivo, è una città viva e colorata.
Ce ne siamo resi conto soprattutto la sera, passeggiando tra negozi con vetrine tutte illuminate e localini pieni di persone sorridenti intente a chiacchierare avanti ad una birra scura.
Nella capitale, oltre alla movida, c’è anche qualcosa da scoprire. Se vi abbiamo già raccontato del Castello di Dublino e della Cattedrale di San Patrizio, non possiamo esimerci dal presentarvi un luogo poco conosciuto, ma che custodisce un tesoro di inestimabile valore: la Marsh’s Library.
Marsh’s Library
Non distante dalla Cattedrale di San Patrizio, dietro un portoncino in ferro battuto, che appare in mura antiche, troviamo la Marsh’s Library.
Intorno c’è un silenzio incredibile, profondo. Infilo la testa nella porta, aperta. Mi guardo intorno curioso.
Li, sulle scale di pietra alla mia sinistra, c’è l’ingresso di quella che, nascosta, è una delle biblioteche più belle e piccine che avrei mai visitato.
La libreria è visitabile, e vale la pena farlo se vi attrae il favoloso mondo dei libri (antichi).
Il biglietto di ingresso costa circa 5€ e si fa direttamente sul posto, con la signora che monitora e smista gli ingressi (son davvero pochi!).
Un immenso, piccolo, viaggio di carta
Quel luogo, così impregnato dell’odore di pagine antiche, è rimasto pressoché invariato per oltre 300 anni. Fu inaugurato nel 1707, ma ancora oggi è accogliente per gli amanti della carta.
Dopo aver chiacchierato un po’ con la signora all’ingresso, prima di fotografia (avevo con me lo zaino e l’attrezzatura) ed aver concordato che avrei portato il tutto a mano per evitare di colpire accidentalmente qualcosa – fatelo sempre! Zaino a mano quando si visitano luoghi antichi, è una forma di rispetto per la storia – e poi di biblioteche, ho scoperto che qui, a Dublino, ci sono tantissimi testi editi e stampati in tipografie italiane.
Siamo sempre stati la culla della cultura, oltre che il centro dell’arte d’Europa! Ah, l’Italia!
Incamminandomi tra le scaffalature ho respirato a pieni polmoni. Il profumo della carta antica mi ha riempito la testa. E’ stato un salto nel passato, quando trascorrevo ore ed ore, giorni e giorni, tra pagine ingiallite all’emeroteca di Avellino, nella Biblioteca Provinciale. Le mie ricerche sulla storia economica nel periodo fascista restano tra le pagine della tesi e in vecchi articoli… a Dublino però ho rivissuto l’emozione della scoperta, della storia, del passato custodito in preziosissimi frammenti di cellulosa.
Di polvere e carta
Il legno scuro, inspessito dagli anni, custodisce una mole incredibile di opere letterarie. Saggi, documenti, storie, ricerche attendono che nuovi occhi indaghino. Passeggiando, tra luce soffice filtrata da tende bianche, ci si sofferma sulle copertine di quegli antichi volumi… la conoscenza non ha limiti, penso.
Noto, su scaffali incrinati dal peso delle parole, piccoli pupazzetti lego. Sono li a catturare l’attenzione dei curiosi e dei più piccini, e chissà… fungeranno anche da strumento per comunicare sui nuovi canali l’esistenza di questo antico luogo.
Mi perdo in quelli che sono i libri esposti, aperti, e scopro che la lettura e l’inchiostro emozionano sempre. Poi, terminato il mio piccolo emozionale viaggio, torno alla Dublino d’asfalto e colori.
Lasciamo il profumo dei libri e della polvere, torniamo ad immergerci nella vita della città, quella piena di luci e locali.
Vi accompagneremo, poi, in uno dei luoghi che ogni amante della birra scura (e del marketing) dovrebbe visitare. La fabbrica della Guinness. Anzi, nel parco giochi esperenziale della Guinness!