Di buon mattino, sorbendo un caffè bollente seduto alla scrivania, mi sono ritrovato a leggere curioso un articolo pubblicato sul Sole24Ore, riguardante l’inquinamento dell’aria, nelle aree urbane o comunque altamente antropizzate, e le sue cause.
Milano, città probabilmente tra le più dinamiche d’Italia, stando alla cronaca attuale è anche una di quelle che soffre maggiormente per l’inquinamento dell’aria.
L’elevatissima antropizzazione, la continua migrazione di anime erranti, dal sud, dall’estero, dalle provincie, verso il capoluogo lombardo crea, sempre più, disagi.
Così, la città, per un giorno ha deciso di fermarsi per lasciarsi vivere al 100%, a piedi.
L’articolo presenta il problema dello smog (polveri sottili, particolato ecc.), affrontandolo con uno sguardo ampio e critico.
Quello che sta distruggendo l’ambiente, urbano in primis, naturale e rurale di conseguenza, è sempre frutto dell’azione umana. Secondo quanto affermato su il Sole 24 Ore, tra le cause principali dell’aria irrespirabile (di Milano, e di altre città) ci sono l’ormai odiato traffico, le caldaie domestiche e condominiali, le attività edili, il sale (si, il sale, ma non quello da cucina), le attività agricole, ed anche la natura.
Le cause dell’inquinamento dell’aria
Le cause odierne dell’inquinamento urbano, o meglio antropico, sono diverse.
Indubbiamente, anche se sempre più in forma decrescente – per lo meno in città che si stanno orientando verso nuove “pratiche” di mobilità – è il traffico.
Quanto più sono ampi e popolosi i centri urbani, più sono i mezzi di locomozione, privata e pubblica, che gravitano sul territorio. Peso ulteriore è aggiunto dagli utenti pendolari, che per lavoro o svago, raggiungono un centro urbano e accrescono la quantità di mezzi in movimento.
Mezzi che, in realtà, inquinano non solo per via dei motori termici, ma anche per mezzo del consumo di pneumatici, pastiglie freni ecc.
Il riscaldamento
Gli impianti di riscaldamento, privati e pubblici, aggrediscono in modo evidente l’ambiente. Lo fanno, quasi sempre, laddove non vi sia stata una riconversione attenta e intelligente dell’impiantistica. Spesso, essendo investimenti copiosi da affrontare, le transizioni verso tecnologie innovative e a basso impatto ambientale sono lente, molto lente.
Molte città, come per l’appunto Milano (e Firenze prima ancora), hanno scelto di intervenire attivamente anche in questo campo.
Le caldaie, purtroppo molte, nel parco installato, sono ancora a gasolio (si parla di impianti condominiali) o a gas, impattano fortemente e negativamente sull’ambiente. I picchi, infatti, di inquinamento urbano spesso si verificano nel periodo invernale (complici le temperature rigide e l’assurda scelta di non utilizzare, soventemente, in palazzi dotati di caldaie comuni, termostati per regolare la temperatura in ogni singola unità abitativa).
Come per il traffico, anche il mondo del riscaldamento offre soluzioni interessanti.
L’inquinamento arriva anche dalla campagna
L’inquinamento che pervade l’aria urbana, come abbiamo poc’anzi visto, nasce e prolifera nella città. Ma tanto inquinamento giunge anche dai dintorni.
Anche le verdi campagne sono ammantate di smog, o di inquinamento in genere. Fertilizzanti azotati, fertilizzanti naturali, liquami, cenere, terriccio sono tutte particelle che, con i moti convettori dell’aria finiscono per invadere le città.
Analogamente, i flussi di traffico sulle arterie autostradali, tangenziali, strade a scorrimento veloce, contribuiscono all’inquinamento urbano.
Elementi, questi, piuttosto eterogenei e di difficilissimo contrasto. Così come il sale dei mezzi spargisale d’inverno, in attesa della neve.
Tutto concorre a creare polveri, ad inquinare l’aria.
Le soluzioni potenziali
Quale possa essere la soluzione all’inquinamento urbano non è dato saperlo.
La scelta di alcune realtà urbane, come Milano, di giungere all’anno 2030 con la completa eliminazione delle auto diesel dalle strade cittadine potrebbe essere un’idea interessante. Indubbiamente, ed indipendentemente dal beneficio reale di tale scelta, una città con meno auto è sicuramente un qualcosa a cui tendere.
Allo stesso tempo le auto elettriche che, ad oggi, sembrano essere il futuro non sono ancora così diffuse. Un po’ per il prezzo, un po’ per l’ancora scarsità di colonnine di cui disporre per la ricarica. E l’ibrido, a quanto pare, non è una soluzione definitiva – soprattutto il mild!
Il riscaldamento: un’azione immediata
La possibilità di riconvertire il proprio impianto di riscaldamento, o quello condominiale, con soluzioni eco-friendly esiste. E lo Stato Italiano l’agevola, questa scelta, con il 65% di detrazioni fiscali.
Le pompe di calore, o le caldaie ad alta efficienza, riducono il consumo. Mentre le seconde sfruttano ancora combustibili fossili, le prime sfruttano il calore dell’aria – anche d’inverno – per generare calore (per il riscaldamento e per l’acqua calda sanitaria) e l’energia elettrica per avviare il compressore.
Le emissioni si riducono enormemente. Ma, per i condomini e gli edifici più datati non basta solo l’uso di strumenti ad alta efficienza, bensì sarebbe opportuno anche intervenire con lavori di ristrutturazione/riqualificazione (ad esempio il cappotto termico).